La Reserve Bank of Australia ha lasciato invariato il suo tasso di interesse di riferimento al 4,35%.
➡️ Nella riunione politica di oggi, la RBA ha dichiarato che l’inflazione rimaneva troppo alta per giustificare tagli dei tassi e pertanto ha lasciato il suo Cash Rate stabile al 4,35%. L’Aussie ha reagito poco a questa notizia, come ampiamente previsto. Nel medio termine, questo potrebbe posizionare l’Aussie come una delle principali valute più forti se il sentiment di rischio rimane positivo.
➡️ Il sentiment di propensione al rischio continua a dominare i mercati, ricevendo forse un ulteriore impulso oggi, poiché diversi membri della Federal Reserve hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche secondo cui un ampio taglio dei tassi dello 0,50% potrebbe essere appropriato alla prossima riunione della Fed all’inizio di novembre. I mercati azionari sono rialzisti, con l’indice S&P 500 che chiude a un nuovo prezzo record. L’asset di spicco all’inizio della settimana è l’oro , che ha nuovamente raggiunto un nuovo prezzo record ieri.
➡️ Molte materie prime, in particolare il petrolio greggio ma anche alcuni titoli soft, sembrano molto più forti grazie al miglioramento del sentiment di rischio registrato negli ultimi giorni.
➡️ Nel mercato Forex, il dollaro canadese è stata la valuta principale più forte dall’apertura di Tokyo di oggi, mentre lo yen giapponese è stato il più debole. Ciò è in linea con il sentiment di rischio, poiché il Loonie è legato al petrolio greggio.
➡️ I dati PMI ad alto impatto pubblicati ieri su servizi Flash e produzione negli Stati Uniti, in Germania, nel Regno Unito e in Francia hanno mostrato risultati inferiori alle aspettative in tutti i punti dati, suggerendo un raffreddamento delle economie negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell’Eurozona.
➡️ Domani mattina presto saranno pubblicati i dati CPI (inflazione) australiani. Si prevede che il tasso annualizzato subirà un forte calo, dal 3,5% al 2,7%.
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